In questo articolo analizziamo quale sia il motore per tender, elettrico o a benzina, più adatto alle esigenze di chi naviga. La scelta, oggi, si gioca tra fuoribordo elettrici e a benzina, ognuno con vantaggi e svantaggi a seconda dell’impiego previsto.
Il tender, si sa, è un mezzo indispensabile per chi desidera raggiungere la banchina, un pontile o una spiaggia con agilità quando la barca è ancorata in rada. La scelta del motore giusto non riguarda solo il tender, ma può interessare anche chi possiede una piccola barca a vela o da diporto.
Spesso sottovalutata, in realtà è una decisione importante: vivere il mare significa farlo in totale relax e sicurezza. Vediamo quindi pregi e difetti delle due opzioni principali.

Motore per tender elettrico
Tra i vantaggi principali del motore elettrico c’è sicuramente la totale silenziosità. È l’ideale per chi desidera esplorare la natura, soprattutto in aree marine protette o parchi naturali, dove spesso è consentita solo la navigazione elettrica. Un altro punto a favore è l’assenza di emissioni: niente odori, fumi o inquinanti in acqua. La manutenzione è quasi nulla: non servono cambi di filtri, pulizia del carburatore, sostituzione dalla candela o regolazione di valvole. Gli interventi meccanici sono ridotti al minimo, con costi di gestione pressoché inesistenti. Inoltre, l’avviamento è immediato, a differenza dei motori a benzina che richiedono l’uso della cordicella. Se si hanno pannelli solari a bordo, è possibile ricaricarlo anche in autonomia. E per lo stoccaggio? Nessun problema: può essere riposto ovunque senza timore di perdite di olio o benzina.
Tra gli svantaggi, c’è l’autonomia limitata, che dipende dalla capacità della batteria e dal regime di utilizzo. I tempi di ricarica non sono rapidi come un rifornimento di carburante: possono servire anche 6-8 ore per una carica completa. Il prezzo di acquisto è generalmente più alto rispetto a un motore termico di pari potenza, anche se oggi, grazie all’Ecobonus e al recente ribasso di prezzo annunciato da Mercury, l’investimento può risultare più accessibile.

Motore fuoribordo a benzina
Parliamo ovviamente di motori 4 tempi: i vecchi 2 tempi, pur essendo più semplici dal punto di vista meccanico, sono ormai fuori mercato a causa dell’eccessivo impatto ambientale. I moderni 4 tempi sono affidabili e ben progettati. Tra i loro vantaggi c’è il rifornimento veloce: bastano un bidone e un paio di minuti per fare il pieno. L’autonomia è uno dei principali vantaggi: con un serbatoio pieno si naviga per ore. Anche il costo iniziale è generalmente più contenuto rispetto a un motore elettrico di potenza equivalente.
Tuttavia, i limiti non mancano. Anche se i 4 tempi sono molto più silenziosi rispetto al passato, non raggiungono la silenziosità dell’elettrico. Inoltre, producono emissioni, seppur ridotte, e non sono ammessi in molte zone protette. Richiedono una manutenzione costante che certamente può essere programmata presso il centro assistenza, salvo che si sia in grado di effettuare autonomamente gli interventi. L’avviamento manuale a corda a volte può essere problematico, soprattutto se il motore è freddo o usato saltuariamente. Anche lo stoccaggio è meno pratico: per evitare fuoriuscite di carburante o olio, vanno appesi o poggiati in posizioni specifiche.
Quale motore scegliere per il tuo tender?
La risposta dipende dall’utilizzo che ne fai. Se usi il tender per brevi spostamenti in rada, o navighi in aree protette, il motore elettrico è la scelta ideale: silenzioso, leggero, facile da usare e rispettoso dell’ambiente. Se invece affronti spostamenti più lunghi, spesso in condizioni impegnative o contro corrente, e hai bisogno di più potenza e autonomia, allora il motore a benzina resta la scelta più affidabile.
Il motore elettrico oggi appresenta sempre di più la soluzione del futuro, in particolare per chi va a vela, naviga in aree sensibili o privilegia la mobilità leggera. La tecnologia è ormai matura, e modelli come il Mercury Avator garantiscono prestazioni solide, silenziose e sostenibili.
Il motore a benzina, soprattutto se scelto tra quelli della gamma Mercury, resta però insostituibile quando servono potenza, autonomia e prontezza. Come sempre, nella nautica, la scelta giusta dipende dal tipo di barca, dallo stile di navigazione e dall’uso previsto.