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Comunicazione istituzionale o sfogo privato? Il caso della ASL di Nuoro

La comunicazione istituzionale è una cosa seria. È uno strumento fondamentale per informare i cittadini in maniera chiara, neutrale e trasparente. Non può, e non deve, trasformarsi in un mezzo di polemica personale o di autopromozione.

Negli ultimi tempi, non sono mancati esempi di utilizzo distorto di questi canali: basti pensare al caso della Giunta regionale che ha sfruttato strumenti ufficiali per fare comunicazione politica, violando così i principi della par condicio. Ma quanto accaduto di recente nella pagina Facebook della ASL n.3 di Nuoro segna un episodio ancora più singolare e grave.

A denunciarlo pubblicamente è stato il Consiglio direttivo del Gruppo Uffici Stampa della Sardegna (GUS), che riunisce i giornalisti dell’isola impegnati nella comunicazione e nelle relazioni con i media. Secondo quanto riportato, il Commissario straordinario della ASL n.3 ha utilizzato la pagina Facebook istituzionale – che dovrebbe offrire informazioni di pubblica utilità agli utenti – per pubblicare un post diretto contro un privato cittadino, nello specifico un paziente oncologico.

Il GUS ha parlato chiaro: «È l’ennesimo caso di un utilizzo privato e non certamente istituzionale di canali e pagine ufficiali di amministrazioni pubbliche». Un comportamento che non può essere liquidato come un semplice errore, ma che viene definito come un fatto grave.

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«È sconcertante – spiegano dal GUS – assistere alla piega che sta prendendo la comunicazione istituzionale pubblica sui social, sempre più compressa tra un protagonismo fuori luogo di leader politici e vertici amministrativi degli enti e un uso decisamente improvvisato delle nuove tecnologie. Come GUS Sardegna ricordiamo che l’informazione e la comunicazione pubblica sono funzioni essenziali di governo nella Pubblica Amministrazione. Garantiscono la piena trasparenza degli atti e delle attività degli amministratori pubblici, affinché i cittadini possano valutarne ed, eventualmente, censurarne l’operato.

L’ufficio stampa e l’ufficio relazioni con il pubblico (e oggi il web e i social) sono gli strumenti previsti dalla legge 150 del 2000 per garantire il dialogo tra cittadini e pubblica amministrazione, non già per dare spazio alle repliche di amministratori feriti o, peggio, risentiti da una critica.

Non è mai accettabile l’uso privato di un profilo social di una pubblica amministrazione. Ma è ancora più grave quando questo accade in un settore come quello della sanità, nel quale gli interlocutori dell’istituzione sono persone in condizione di fragilità. In questo caso, è evidente la mancanza di rispetto del malato e l’assenza di una mediazione tra istituzione e paziente, che avrebbe dovuto ricevere ben altra attenzione e risposta.

Questa vicenda rafforza la nostra convinzione, come GUS, che debbano essere i giornalisti a gestire e a controllare il sistema dei flussi di informazione e comunicazione tra PA e cittadini. L’iscrizione all’ordine dei giornalisti impone il rispetto di regole e doveri come la verità sostanziale, la pertinenza sociale e la continenza del linguaggio.

Ci permettiamo – conclude la nota del GUS – di dare un suggerimento al dottor Angelo Zuccarelli, commissario straordinario del Asl 3 di Nuoro. La prossima volta, prima di intervenire direttamente sui canali di comunicazione istituzionale, ricorra all’esperienza e alla professionalità dell’Ufficio stampa della sua stessa Asl. Siamo sicuri che saprà guidarla nel modo più appropriato nel dialogo con i cittadini.»